Evasioni, tutt’altro che innocenti…

Succede così, l’idea di te mi scivola improvvisamente sulla pelle, mi accarezza delicatamente tutto il corpo, brividi, ti osservo, di nascosto, in silenzio, mentre leggi un libro, la certezza che tu sia altrove, un altro tempo, un altro spazio, un’altra vita, forse, un altro amore, segreti, misteri, le note di un pianoforte, vibrazioni nell’aria, ad avvolgerci, i tuoi pensieri che si aggrappano ad esse, fluttuano nella stanza, escono fuori dalla finestra aperta, si allontanano, lasciano la città, diretti chissà dove, i bar ancora chiusi, notte fonda, lampioni che bruciano, lungo la strada che discende la collina, ad illuminare il loro viaggio, io che tamburello le dita sulle mie oscure, perenni, ossessioni, quelle di sempre, mentre li guardo volare via lenti, mentre li vedo scomparire nel buio.

Succede così, un’emozione mi trafigge la mente, taglia in due il corso dei miei pensieri, i tuoi capelli a scivolar sulla tua, sulla mia pelle, ad accarezzarti, ad accarezzarmi, mentre ti stringo, mentre di nascosto, osservo, in silenzio, i tuoi occhi che corrono tra le lettere, si perdono tra le parole, il suono del pianoforte che continua ad accompagnare la nostra notte, nessun altro rumore tutt’intorno, oltre le dita che si muovono tra i tasti bianchi e neri, solo la musicalità dei nostri pensieri, tu che improvvisamente interrompi la lettura, ti volti, incroci il mio sguardo, con dolcezza sorridi, autunno che mi esplode in petto, rosso ovunque, tra un battito di cuore e l’altro, le mie oscure, perenni, ossessioni, quelle di sempre, tra le mie braccia tu, che riesci a placarle, tu che, nonostante la loro ingombrante presenza, riesci ancora a seguirmi, un passo, un altro passo, in pressante attesa per l’attimo futuro, mi avvicino, ti bacio, qualcosa di me evapora, svanisce, battito cardiaco che aumenta, un altro bacio, un altro ancora, musica che lentamente scompare, silenzio che ci avvolge, che accompagna il premere delle tue dita sull’interruttore dell’abat-jour.

Buio.

Succede così, oscurità che improvvisamente ricopre tutto, cala su di noi, manto nero, ombre nelle ombre, fruscii, respiri, succede così, mondo che preme contro le pareti, stanza che cerca di allargarsi, intimità e universalità che si sfiorano, si accarezzano, muoversi lento, perdersi dell’una dentro l’altra, succede così, noi che scompariamo a poco a poco, evaporiamo, fluttuiamo nella stanza e poi, usciamo fuori dalla finestra aperta, ci allontaniamo, lasciamo questa città, diretti chissà dove, i bar ancora chiusi, notte fonda, lampioni che bruciano lungo la strada che discende la collina, ad illuminare il nostro viaggio.