Autodafé…

Perdersi per ritrovarsi, di nuovo perdersi per poi ritrovarsi ancora, rivoluzioni, ancestrali e non, universali e non, “la nostra umiltà farà fede alla nostra fedeltà”, parole, parole, parole ad attorcigliarsi intorno alle mie dita, ad aggrapparsi alle mie unghie – Non voglio scrivere più, non ho più niente da dare, da darmi… – mano che autonomamente continua, a crear continua, sogni, incubi, di nuovo sogni, ancora incubi, legami e altri legami, mentali e non, legami e altri legami, cellulari e non, occhi a perdersi in altri occhi, sbatter di pupille contro altre pupille, esistenze a nascondersi in un’unica esistenza, la mia, la tua, la nostra, battiti e altri battiti – Non voglio scrivere più, non ho più niente da dire, da dirmi… – silenzi e altri silenzi, il tuo respiro ora lontano ora vicino, passioni e altre passioni, rivoluzioni mentali e non, cellulari e non, atomiche e non, “la nostra umiltà farà fede alla nostra fedeltà”, abbraccio nell’abbraccio, desiderio nel desiderio, parole a perdersi nell’oscurità dello spazio, del tempo – Lo so, che è vero, che tutto questo è per te, lo so, che tutto ciò è opera tua; e lo hanno già detto altri meglio di me, che se ce la faccio, se resisto, è merito tuo; e non ho più niente da dire, da dirmi, e non ho più niente da dare, da darmi, posso solo ricominciare, all’infinito, ricominciare.