Di Yoga, ascensioni e seduzioni primaverili

C’è qualcosa di perverso negli occhi del mio vicino che seduto poco lontano dalla mia sdraio, ci troviamo entrambi sulla terrazza comune della nostra residenza, osserva di nascosto una giovane ragazza che fa yoga, su un tappetino in plastica rosa della Decatlon. Deve essere arrivata da poco, perché non l’ho mai incrociata, ma attraverso gli occhi di Sebastien che riflettono quel corpo contorto illuminato dal sole del mattino, capisco che abita nel nostro stabile da un tempo abbastanza dilatato da permettergli di perdere i propri pensieri e desideri tra i suoi lunghi capelli neri.

La porta a vetri che da accesso alla terrazza si apre improvvisamente, Sebastien scuote la testa e ritrova la concentrazione dispersa intorno alla ragazza, ai suoi capelli, ai suoi piedi nudi e al suo completo aderente di colore nero che toglie il lavoro d’immaginazione a chi si trovi ad osservarla. Si volta verso di me, i suoi occhi incrociano i miei e capisce di essere stato sorpreso con le mani nella marmellata, o con i pensieri al vento, se preferite. Si gratta la testa, sorride e alza la mano in segno di saluto, io ricambio e dopo essermi nuovamente disteso, torno ad osservare il cielo pieno di gabbiani.

In Francia oggi è un giorno festivo, è il giorno in cui Gesù è asceso al cielo, non ci sono auto in giro e nel mio quartiere regna il silenzio. Sono salito per prendere un caffè al sole e poi mi sono trattenuto un po’ su una delle sdraio, per raccogliere i pensieri e mettere insieme un’idea per questo post. Appena sveglio avevo cominciato a scrivere un pezzo sulla morte, alcune vicende recenti me l’hanno messa in qualche modo davanti, dopodiché cercando un altro tema, magari più divertente, ho letto un post su Il vecchio e il mare di Hemingway, ma i pensieri non sono migliorati, anzi sono scivolati al suicidio di quest’ultimo, decisamente salire in terrazza è stata una buona idea.

Adesso sorrido guardando Sebastien e la ragazza, che sembra essersi accorta di avere i suoi occhi puntati su di lei poiché, proprio qualche secondo fa, ha spostato il tappetino in modo da assicurargli una visuale migliore, ovviamente dopo aver finto un falso fastidio nei confronti dei raggi solari, che minuto dopo minuto sono diventati sempre più caldi e invadenti. Dalla porta a vetri poco fa è entrata la signora delle pulizie, lei evidentemente non fa vacanza oggi, per lei Gesù è sempre sulla terra. Sorrido ancora, rifletto sul giorno dell’ascensione e sul fatto che qui in Francia, un paese molto laico, venga festeggiata…nemmeno in Italia la festeggiamo più. Mi fa sorridere il pensiero che ho in questo momento, l’idea che abbiano scelto di farlo, solo per l’opportunità di disporre di un week end lungo primaverile, poiché la ricorrenza cade quaranta giorni esatti dopo Pasqua, e quindi di conseguenza, visto la collocazione domenicale di quest’ultima, si presenta sempre di giovedì, annessa al conseguente ponte del venerdì.

La porta si apre ancora, stavolta appare un ragazzo che non ho mai visto, alto, atletico, deve essere appena rientrato da una corsa. Si avvicina alla ragazza piegata adesso in una posizione assurda, che con il mio fisico non saprei indubbiamente riprodurre, e le accarezza una spalla. Lei sorride, ricambia lo sguardo e torna in posizione seduta, dopodiché si alza, lo abbraccia e lo bacia. Sebastien torna rapidamente a fissare le assi di legno del tavolo sul quale è seduto. La ragazza si piega, facendo ben attenzione a farlo con il viso in direzione opposta a quella del mio vicino, arrotola il tappeto, si alza, lo guarda velocemente, dopodiché si allontana a fianco del ragazzo appena salito e insieme spariscono nell’ascensore.

Sebastien si alza, mi guarda, apre le braccia come se volesse stringere l’aria, o semplicemente fare un’osservazione sulla situazione, dopodiché, si allontana in direzione delle scale di emergenza. Io resto qui sulla sdraio ancora qualche minuto, osservo il cielo, penso alla seduzione che viene definita oramai scomparsa, sommersa dall’utilizzo di internet e di siti web per incontri, ma che talvolta si presenta così, all’ultimo piano di una palazzina, in un quartiere desolato di Marsiglia, dove si festeggia l’ascensione e Sebastien, ne sa qualcosa.