Disperato erotico uovo d’oro…

E poi ci sono sere come quella di ieri. Sei rientrato a casa dopo un pomeriggio particolarmente faticoso terminato con uno stop forzato al supermercato, le provviste nella credenza e nel frigo erano finite, e con le batterie scariche. Hai passato l’ora più prossima a perderti tra gli scaffali semivuoti, il vuoto ovviamente, era localizzato sempre dove avrebbero dovuto esserci le cose che cercavi tu, e accerchiato da persone convinte che la distanza di sicurezza non serva, se si indossa la mascherina. Zigzagando tra i vari carrelli e cercando di evitare il contatto con le persone, che davanti ai banchi frigo si gettavano su di te per aprire gli sportelli e agguantare quello di cui avevano bisogno, alla fine sei riuscito a infilare nel tuo paniere qualche misera provvista. Quattro pomodori, sei uova, un salame fine, due cipolle, un peperone e una mozzarella, hanno sfilato sul nastro della cassa mentre tu, guardando nel vuoto, pensavi già che di lì a qualche giorno saresti dovuto tornare a fare una spesa più sostanziosa, visto che non hai trovato niente di quello che stavi cercando.

Poi è arrivato il tuo turno alla cassa, la ragazza di fronte a te, sorridendo con gli occhi, ti ha detto qualcosa, ma un po’ per colpa della mascherina, un po’ per colpa del pannello di plexiglas che le hanno installato davanti, non hai capito niente. Lei ha abbassato le sue difese e ti ha chiesto la tessera fedeltà, sempre sorridendo. Gliel’hai passata, lei l’ha scannerizzata sugli infrarossi, dopodiché l’ha disinfettata con l’amuchina e te l’ha restituita, cominciando a passare i prodotti sul lettore, che a loro volta accompagnati dal beep caratteristico, sono passati dall’altra parte. Hai guardato il prezzo finale, dieci euro e cinquanta, e dopo aver pagato, non hai potuto fare a meno di pensare che hai speso troppo per quelle quattro stronzate. Intorno a te, un caos di gente che alzava la voce per farsi capire con la mascherina e l’odore di disinfettante che arrivava fino al tuo naso, sfondando prepotentemente le tue narici. La confusione caratteristica all’interno del supermercato, ti è sembrata amplificata nel dopo-covid.

Rientrato a casa e poggiata la borsa della spesa per terra, ti sei chiesto perché, da quando è incominciata questa storia, nel supermercato mancano sempre le stesse cose: carta igienica, farina, pasta e uova. Ti sono girate le scatole soprattutto per le ultime, perché alla fine, da giorni, sei costretto sempre a prendere quelle che costano più di un euro a uovo. Il loro costo è giustificato dall’etichetta presente sulla confezione Uova d’oro, che certifica la provenienza da allevamenti selezionati di galline cresciute nella natura, al sole, lontane dal traffico e dallo stress dei centri abitati, alle quali vengono dati solo mangimi naturali accuratamente selezionati chicco dopo chicco. Le suddette galline superior, inoltre dormono, sempre a detta del produttore, in capanne adatte, su vecchie scale a pioli, come una volta, e vengono coccolate spesso e probabilmente anche lavate in maniera approfondita, visto che i gusci appaiono molto più puliti rispetto alle uova che costano cinquanta centesimi l’una. Mentre sistemavi la spesa nel frigorifero le hai osservate una a una accarezzandole delicatamente e hai pensato che non fosse possibile, che sicuramente ti stavano prendendo per i fondelli, il tuo amore per le uova ti ridurrà sul lastrico hai detto scuotendo la testa.

Quasi hai pianto quando guardando l’orologio, hai deciso di prepararti la cena…non hai goduto della loro compagnia nemmeno per un ora. Le hai prese con delicatezza, come se fossero un incredibile tesoro e le hai appoggiate vicino alla piantina di basilico. Hai fatto loro anche una foto che magari posterai su instagram un giorno, con la didascalia: La gallina ha fatto le uova d’oro. Poi hai preparato il tagliere e ti sei messo a sminuzzare peperoni, pomodori, mozzarella e salame. Hai affettato la cipolla, l’hai messa in padella con un filo d’olio e l’hai fatta rosolare, dopodiché hai aggiunto i peperoni e il salame e quando erano cotti al punto giusto hai gettato in padella anche i pomodori, salato q.b. e fatto cadere dentro qualche foglia di basilico. Solo successivamente hai aggiunto la mozzarella e aspettato che filasse, dopodiché hai rotto le uova d’oro sul bordo della padella, con gli occhi lucidi, e le hai fatte cadere insieme agli altri ingredienti, strapazzandole con la forchetta, a malincuore. In pochi minuti la cena era pronta. Ti sei seduto al tavolo, stanco, triste, malinconico, con l’intenzione di mangiare in religioso silenzio. Improvvisamente dalla finestra aperta è giunta una voce che cantava a squarciagola: la vie est belle, le monde est beau… e tu hai pensato…o si che hai pensato qualcosa…ma non dirai cosa…