Una sola parola…

Tra le parole, mi perdo, oscurità e oggetti, forse, comprensione, indubbiamente incomprensione, e poi, paura, al di là del baratro nascosto oltre il punto, il mistero che avvolge il futuro, sempre invisibile, inafferrabile, e i miei flussi di coscienza infiniti, strategie, escamotage neanche troppo perfetti, per aggirare il problema, per attutire la frustrazione associata al “non sapere”, salto a piè pari tra l’adesso e un probabile domani che è già l’adesso, vortice che rotea su sé stesso, senza mai arrestarsi, del rumore del fiume, che scorre sotto le mie finestre, che si allontana, nello spazio e nel tempo, esistenza effimera, defluire pressoché impercettibile, non potrò mai raccontare, di ciò che nascondono le sue acque sporche, a volte rassicuranti, più spesso, inquietanti, non potrò mai dire, forse, o forse sì, sparo improvviso, rumore sordo, passeri che si alzano in volo, sparo, sparo, sparo e poi, silenzio, lotta, braccio di ferro invisibile tra vita e morte, tra l’adesso e il domani, io che quasi soffoco, il mio cuore che batte forte, che quasi mi sfonda il petto, tum, tum, tum, tum, rumore di passi, fantasmi che si avvicinano a me, mi accerchiano, mi danzano intorno, ora li vedo, ora non li vedo, ora li vedo di nuovo, tum, tum, tum, tum, vorrei chieder loro qualcosa, ma non so domandare, al di là dei miei flussi di coscienza infiniti, al di là del baratro nascosto oltre il punto, vuoti mentali costanti, la mia memoria che non funziona, l’impossibilità di generare un pensiero, vortice che rotea su sé stesso, senza mai arrestarsi, io che vengo risucchiato e giro, giro, giro, nel silenzio e nel buio, squarciati solo dal gracchiare sordo di una cornacchia, angoscia e inquietudine a fuoriuscire dal suo becco aperto, varco spazio-temporale, all’interno del quale mi infilo, dal quale un istante dopo fuoriesco, altro buio, altro silenzio, altro vortice, altre inquietudini, altre angosce, ad accogliermi, io che mi lascio avvolgere, acque marroni, sporche, a volte rassicuranti, più spesso, inquietanti, di ciò che contengono, niente potrò mai raccontare, niente potrò mai dire, o forse, forse sì, sparo, passeri, cornacchia che gracchia, luce, buio, fantasmi, tempo, spazio, vortice, flusso di coscienza infinito, una sola parola a emergere da esso, nitida, chiara, provvidenziale: mamma.