Nessuna via di fuga…

Ti vidi e ti corsi incontro, barlume di vita in fondo a una strada vuota, anima conosciuta. Asfalto, cemento, immondizia, auto, a far da sfondo a quel nostro sfiorarci e riconoscerci da lontano, il grigiore della modernità cittadina, improvvisamente squarciato dal colore rosso brillante del tuo maglione, dalla luminosità del tuo sorriso felice. 

È strano come, in momenti come quello, bivi inaspettati, incroci casuali, incontri non decisi, risultato di sincronicità spazio-temporali che sfuggono al nostro controllo, i pensieri scivolino altrove, e non resti che il presente a riempire la mente, sassolini sull’asfalto, merde di cane, fazzolettini di carta appallottolati e gettati sul marciapiede, finestre, palazzoni in cemento, carrozzerie di auto in sosta, e poi, tu e tutto il tuo splendore. 

Adesso, adesso sì che i pensieri ci sono, sfumati in ricordi conservati nella mia mente in maniera distorta, a causa delle ricostruzioni mentali rielaborate milioni di volte, memoria come atto creativo, ma allora, chissà dove erano andati, mentre correvo per raggiungerti, e tu, ad ogni mio passo steso, occupavi un pezzo in più della mia realtà.

Cose che mi chiedo così, ripensando all’ultima volta che ci siamo incontrati, mentre bevo il primo caffè della giornata e leggo, per l’ennesima volta, il messaggio di un nostro amico comune, che mi parla della tua malattia.

Mi chiedo e ti chiedo, perché non l’abbia fatto tu, di mettermi al corrente, ma conosco già la risposta a questa mia domanda, e in un vortice di abbracci, carezze, parole dolci, risate, battute, bicchieri di vino, balli, passeggiate, chiacchiere, cene, gioventù sfumata rapidamente e trasformatasi nel nostro oggi, mi perdo, pensieri sconnessi, il cuore che batte, un velo di tristezza che scivola lentamente sugli occhi e colora il mondo, fino a qualche minuto fa dipinto di un rosso acceso, donatoci dal levarsi del sole dietro le colline, di un grigio tetro, triste.

Asfalto, cemento, immondizia, auto, palazzi fatiscenti, carrozzerie di auto in sosta, merde di cane, fazzolettini appallottolati sparsi qui e là, e in fondo alla strada, nessuna via di fuga.