Metafisici incontri…

Notti così, fatte di pensieri sparsi al limite tra il sogno e la realtà, nessun rumore, odore di candele appena spente. Faccia a faccia con me stesso, mi confronto con il mio passato, analizzo il mio presente, mi chiedo se sono pronto per l’imminente futuro, per il prossimo atto della mia vita, quei grandi cambiamenti, ai quali da anni oramai lavoro, un nuovo inizio.

Nel buio che mi circonda, immagino melodie ascoltate precedentemente e visualizzo persone del mio passato, anime che non fanno più parte di questa realtà all’interno della quale mi trovo a vivere. Con loro discuto, mi confronto, le interrogo anche, chiedendo opinioni su quello che ho fatto in passato e su quello che sta accadendo nel mio strano presente. 

Mi rispondono volentieri, cordialmente, a volte ciò che dicono mi piace, altre, sono io a non comprendere di cosa parlano, più spesso resto amareggiato per la durezza delle loro opinioni, giudizi che somigliano molto a quelli che io, generalmente, mi attribuisco.

Notti così, di questi strani e metafisici incontri, che superati i quarant’anni non faccio più bilanci sulla mia vita, chiedo direttamente ai miei saggi personali, alle persone che ho stimato in vita, e loro rispondono, in tutta onestà, felici che mi prenda la briga di interrogarli, anime che in passato, nelle loro possibilità, hanno cercato di guidarmi in questo intricato labirinto dell’esistenza.

E oggi, che loro non ci sono più, che sono diventati fantasmi, entità invisibili di questo universo, oggi che si sono trasformati in altro insomma, solo io so come richiamarli a me, solo io conosco il segreto per riportarli al mio fianco.

E loro, loro rispondono alla mia chiamata, si siedono con me, parlano, parlano, parlano, fin quando il primo sole del mattino fa capolino da dietro le montagne, la luce invade la mia stanza ed io trovo finalmente la forza, il coraggio, per addormentarmi.