Di altri Big-bang…

Nel silenzio del deserto, musica, baci, le tue mani che scorrono sulla mia pelle, le mie che si perdono accarezzandoti, nel buio di una notte senza luna, senza stelle, nuvoloni neri, altri baci, abbracci, le tue dita che scompaiono in me, due corpi che diventano uno solo, paradiso, inferno, profumo di buono, gioia e tristezza in un’istante, i tuoi occhi che si chiudono al tempo e si aprono allo spazio immenso che intravedi all’interno delle mie pupille nere. Inno alla gioia.

Ancora musica tutt’intorno, o forse, la sento solo io, questa onirica melodia, che si diffonde all’interno delle mie orecchie nell’istante in cui, il tuo respiro si fa languido e le sfiora delicatamente, cerchio che si chiude, viaggio, miraggio, nell’intensità del niente che diventa tutto, ti stringo, quasi a voler far sì che il tuo corpo mi attraversi, mi atteggio a fantasma, ma sono tutto ciò che hai, tutto ciò che ami, tutto ciò che attraversa il tuo spirito.

Nel rumore della notte, che pian piano si spinge al giorno, tu, io, il vuoto circostante del sogno in evoluzione, io, tu, la piena meraviglia della vita in crescendo, un pianoforte, che forse, suona lontano, o son solo le tue vibrazioni, corde tese all’infinito, canali di passaggio tra assurdi universi, mondi paralleli, pensieri, ricordi, voglie nascoste in un pulviscolo di desiderio, negli angoli bui della tua più nascosta essenza.

Chiudo gli occhi, la polvere sembra avvolgermi, ceneri di fuochi ardenti appena bruciati, passione calda di fiamme avvolta, sei tu, sono io, siamo noi, che cercandoci nella solitudine di un abbraccio eterno, ci sfioriamo, ora vicini, ora lontani, mai ci perdiamo, mai ci raggiungiamo completamente, quasi a sfidarci, quasi a desiderare che quella minima distanza che ci separa, si riempia a poco a poco, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto, fino a colmarsi nell’estremo e ultimo momento di vita, ad un passo dalla morte, ad un passo dall’eternità, io e te, come l’universo stesso, espansione infinita, esplosione sicura.