Di altre resurrezioni…

In un meraviglioso giorno di sole, la luce a illuminare la mia stanza, quasi a comunicarmi qualche mistico messaggio, ritorno alla vita, risorgo in un’aura di positività, fiamma dentro di me che arde un po’ più forte, felicità a poco a poco ritrovata. 

Sento una qualche sorta di energia, fluire nelle mie vene, in contrapposizione al negativismo che spesso avvolge i miei pensieri. La percepisco muoversi lenta e riempire tutto il mio corpo, sensazione di appagamento, tranquillità che risorge in me, con me.

È così che mi sveglio oggi, nel silenzio del mattino immerso di Pasqua e resurrezioni, uccelli che cinguettano in giardino e nessun altro rumore. È così che la mia mente, risponde alla pesantezza delle mancanze, ancor più evidenti nei giorni di festa, un sorriso, un abbraccio virtuale a tutti quelli che ho amato, a tutti quelli che amo. È così che rispondo alla tristezza delle assenze, che spesso pesano come macigni enormi, un pensiero, un ricordo felice, accarezzar lieve di passati impossibili da resuscitare.

Nient’altro da dire, o da sognare, per oggi, in questa tetra realtà che mi trovo a vivere, in questo momento di immobilità surreale, come una pianta che non può crescere, perché sistemata in un vaso troppo piccolo, espando il mio lato interiore, esplodo in un universo invisibile agli occhi, mi allargo immensamente verso una realtà ben lontana da quella del mondo che abito materialmente.

È così che risorgo in un’altrove parallelo, spazio infinito tra me e l’universo, materialità disgregata in milioni di sensazioni effimere, inafferrabili, e allo stesso tempo delicate, accattivanti, invitanti. Una danza armonica perfetta, infinita, salto nel vuoto, volo leggero, pensieri che scivolano via lasciando nella mia mente una sensazione di pace, di tranquillità, rilassamento.

Esistenza. Occhi che si chiudono, muscoli che si lasciano andare, la mente che si muove, si stacca dal mio corpo, mi porta via, fuori dal tempo e dallo spazio, in un vortice di abbandono che mi risucchia e all’interno del quale, finisco per ritrovarmi, resuscito in me.