Come al solito…a modo mio…

Claude François nacque il primo febbraio del trentanovesimo anno del secolo scorso, a Ismailia sul canale di Suez. È stato un cantautore, musicista, produttore discografico, ballerino, fotografo e attore francese, enormemente famoso nell’esagono durante il periodo che si estende dal sessantadue al settantotto del novecento, anno, quest’ultimo, in cui rimase vittima di un incidente domestico dove morì fulminato mentre era sotto la doccia, almeno secondo i resoconti ufficiali. 

François in Francia è molto amato, un po’ come Adriano Celentano o Gianni Morandi in Italia, ma è difficile trovargli un corrispettivo con un cantante nostrano, diciamo che se mettessimo dentro il Bimbi: Raffaella Carrà, Adriano Celentano, Gianni Morandi, Gianni Bella e Patty Pravo, potremmo ottenere come risultato una sorta di Claude François, magari aggiungendo un po’ di Caterina Caselli, se non altro per il taglio di capelli, anche lui infatti portava il caschetto d’oro

Claude cominciò la sua carriera alternando brani propri a brani stranieri tradotti, com’era di moda un po’ ovunque negli anni sessanta, dopodiché quando ci fu l’avvento della disco-music, si reinventò completamente sulla scia delle nuove mode. Fu uno dei primi artisti al mondo a inserire un corpo di ballo nelle sue esibizioni, sei ragazze coriste, rigorosamente in abiti sexy, che ballavano e cantavano su coreografie elaborate da lui stesso e che venivano chiamate Claudettes. Allo stesso tempo fondò e reinventò alcune riviste patinate per i giovani e pubblicazioni sexy che in breve tempo in Francia, arrivarono a tirature comparabili con Playboy. 

Ma Claude Francois ha fatto molto di più, ha infatti regalato al mondo, uno dei brani più famosi e amati della storia, solo che in pochi lo sanno. Nel sessantasette subito dopo aver rotto la sua relazione con France Gall, una cantante francese figlia di Robert Gall, paroliere per Édith Piaf e Charles Aznavour, famosa per il brano Laisse tomber les filles (1964) scritto da Serge Gainsbourg e presente anche nella colonna sonora del film di Tarantino Grindhouse – Death Proof (A prova di morte, 2007), ascoltò per caso un motivo composto da Jacques Revaux, se ne innamorò, e decise di descrivere i suoi problemi con la sua ex su quelle note. Nacque così: Comme d’habitude (Come al solito). Il brano divenne subito un successo, passato ripetutamente in tutte le radio dell’esagono, impressionò perfino Paul Anka che in quel momento si trovava in Francia e che non appena l’ascoltò, quasi per caso, nella sua auto, corse a Parigi per trattarne l’acquisto dei diritti. Avviate le pratiche burocratiche, Paul reinventò completamente il testo del brano, pur lasciandone intatte le linee melodiche. La storia di François e la Gall divennero le vicende di un uomo, forse giunto alla fine dei suoi giorni, che non ha rimpianti perché ha vissuto la vita a “modo suo”. 

L’interprete designato da Anka fu Frank Sinatra, che all’epoca incarnava la figura dell’uomo che si era fatto da solo, personaggio principale della nuova versione di Comme d’habitude, e che pur non amando il brano, si fece convincere dalla figlia Nancy a cantarlo. Nel sessantanove del novecento il mondo ascoltò per la prima volta, dalla bocca di “The voice”, la meravigliosa: My way

Il resto è storia nota, My way non solo divenne il pezzo più famoso di Sinatra e uno dei brani più conosciuti al mondo, ma ad oggi conta oltre duemilacinquecento incisioni e rivisitazioni. François è conosciuto da pochi rispetto al successo di My way, perfino in Italia. E dire che anche a noi ha regalato un brano un paio di anni prima di morire, si chiamava Le téléphone pleure e tradotto divenne Piange il telefono (1975) a cantarla fu un certo Domenico Modugno.