God Jul

Quel che provo sono dolore, tristezza, malinconia e rabbia. Nel ventuno dicembre di questo anno così particolare, a pochi giorni dalle festività natalizie, sento questi stati d’animo dilagarsi, attraversare tutto il mio corpo e risvegliare in me i demoni più terribili, quelli che abitano nelle viscere più profonde del mio essere.

La carne del mio petto viene lacerata, le ossa della gabbia toracica aperte con forza, quasi a spaccarsi completamente, il mio cuore estratto con violenza, sangue ovunque, corpo inerme offerto agli Dei, in questo solstizio d’inverno, giorno più corto dell’anno e di conseguenza, uno degli otto giorni solari o Sabbat festeggiati nel paganesimo, Jul o Yule veniva e viene tutt’ora chiamato.

Lo posso percepire, il lato malvagio di me, figlio della sofferenza e del dolore provati in passato, figlio di tutte quelle esperienze che avrei volentieri evitato e che mi son state offerte dalla vita stessa, proprio per alimentare questo mio lato oscuro. Lo posso percepire il suo risveglio, improvviso e devastante.

Gli spiriti e i demoni allestiscono un grande fuoco per onorare il mio lato più terribile e intorno a lui si mettono a danzare, a gozzovigliare, a ridere in maniera perfida inneggiando alla rivolta. Sento le loro voci diffondersi intorno a me, nella mia testa li sento urlare sempre più forte. Il loro tentativo di prendere il sopravvento sulla mia esistenza è il lato oscuro del Natale, della rinascita di un nuovo me.

Il fuoco brucia sempre di più, arde la mia carne, avvolge le mie interiora. Il suo scoppiettare aumenta di minuto in minuto tanto più il mio corpo è avvolto dalle sue fiamme. Cenere diverrò in poco tempo, sparsa nel vento, all’ombra delle stelle e dei pianeti, di Giove e Saturno che congiungendosi onorano il mio sacrificio.

Domani il giorno sorgerà di nuovo e comincerà il lento cammino che attraverso l’inverno condurrà alla primavera. Io rinascerò, come rinasce la Fenice, e con me rinasceranno quei demoni che oggi mi hanno sacrificato. Convivenza nefasta la nostra, da qui, fino alla fine dei giorni, da qui fino alla fine della mia esistenza, da qui fino alla fine di questo inferno meraviglioso e terribile, essenza della vita e della morte.