L’importanza delle parole e delle azioni…

Dunque ci sono queste due ragazzine di quindici anni che vanno ad una festa in spiaggia insieme ad alcuni amici. Fin qui non c’è niente di male, chi non ha mai partecipato ad una festa in spiaggia a quindici anni? Le due ragazzine di cui sopra, vanno a questo party dove circola anche dell’alcool, che forse hanno in parte comprato, per contribuire come si fa quando si partecipa a eventi di questo tipo, chissà, questo dato non ce lo abbiamo e sinceramente non c’importa. Hanno voglia di divertirsi le due ragazzine e si mettono a bere. Forse esagerano perché hanno voglia di oltrepassare un po’ quelle regole di casa che gli impongono di non bere e di stare attente, forse esagerano perché lo fanno anche gli altri, forse sono invogliate da qualcuno che vuole divertirsi a vederle ubriache, anche questo non lo sappiamo. Quello che sappiamo è che un loro “amico”, probabilmente non troppo tale visto quello che ha fatto, ha approfittato del loro stato, si è appartato in loro compagnia e le ha violentate.

A me solo immaginarla una scena così, probabilmente perché ho una figlia, fa già schifo. Verrebbe da chiedermi che cazzo di amico è, colui che si approfitta così di due persone in stato confusionale. Verrebbe da chiedermi se i nostri giovani uomini a volte diventino cosi violenti e disinibiti proprio per la naturalezza con cui spesso affrontiamo certe vicende di violenza, soprattutto domestica, che coinvolgono uomini e donne. Tizio picchia sua moglie, Caio ha ucciso moglie e figlia, Sempronio violentava la sua bambina, sono cose che vediamo spesso in tv e sui giornali, sono quasi diventate, purtroppo, routine. Così approfittarsi della donna in generale, come sesso definito dal maschio ottuso debole, in questo secolo è diventato quasi normalità. Le violenze sulle donne aumentano col passare degli anni e raggiungono dei livelli talmente squallidi da coinvolgere anche bambini di quindici anni se non più piccoli. Mi viene da puntare il dito perfino contro le femministe, chiedendomi se prima di accanirsi sulla parità di diritti nel lavoro e sociale non sia più importare affrontare un tema come questo, cocciutamente, senza lasciarlo perdere un attimo, aiutate dagli uomini come me e tanti altri, che sono particolarmente sensibili a questo argomento.

Oltre al problema della violenza, noto, leggendo una notizia come questa e come tante altre molto simili, che alcuni dei nostri figli non hanno nessun rispetto per gli altri individui, per il loro corpo, per il loro diritto all’esistenza. Spiegatemi che insegnamento di base può aver ricevuto un ragazzo che a sedici anni si accanisce sul corpo di due coetanee per violentarle, come se fossero trofei, premi, come se fosse un’azione per dimostrare agli amici di essere migliore, più forte se vogliamo, ma che indirettamente porta alla luce un incredibile distaccamento psicologico dalla realtà, dalle regole da rispettare per vivere nella nostra società, una completa ignoranza del rispetto reciproco, della libertà e dell’educazione civica. Resto basito. Se non possiamo mandare una figlia ad una festa perché potrebbe essere violentata, allora cosa dovremmo fare noi padri? Relegarle in casa? Voglio dire, tutte le ragazze hanno il diritto di divertirsi senza dover aver paura di essere picchiate, derubate o peggio ancora violentate dal primo stronzo che passa.  

Per concludere, se da un lato voglio sottolineare questa perdita da parte di molti giovani del senso civico e del rispetto, da un altro voglio anche portare l’attenzione sulla totale perdita della cognizione delle parole. Io non so se voi, come me, ve ne state rendendo conto, ma avviene sempre più spesso che le persone durante una discussione giochino la carta del fraintendimento: ma io non volevo dire questo, io intendevo un altra cosa, anche se le parole dette volevano dire tutt’altro. Come se le persone, forse a causa del fatto che comunichiamo sempre più spesso per immagini e con frasi sempre più povere, avessero perso il reale significato delle parole che stanno usando, giornalisti compresi. Così un titolo che poteva essere: Approfitta di due amiche ubriache e le stupra diventa invece: Ubriache fradicie al party in spiaggia sono violentate dall’amichetto. Vi prego non ditemi che è la stessa cosa come spesso si giustificano i giornalisti. Nel primo caso uno stronzo si approfitta di due persone incapaci di intendere e di volere, nel secondo due ragazze ubriache sono state violentate da un amichetto, sembra quasi che l’esser ubriaco giustifichi l’esser violentate. Che schifo.