Chicchirichì…

Sogni così, donna che corre, campo di grano, bambino che scala un castagno, vecchio che, seduto su una panchina in pietra, osserva il cielo azzurro, i suoi occhi anch’essi azzurri, azzurro nell’azzurro, uno stormo di uccelli che vola via, e poi, una strada sterrata che si perde lontano, tra le colline, io che la percorro lentamente, io che osservo la donna, il bambino, il vecchio, gli uccelli, il cielo azzurro, io che osservo me che osservo tutte queste cose, introspezioni, perquisizioni dell’animo, niente da dichiarare, scale di legno che scendono, castagno, gradino dopo gradino, futuro, passato, presente, che si allungano, che attraversano la mia coscienza, non necessariamente nello stesso ordine, un gallo che canta, chicchirichì che desta il me che sogna, che dorme, che scende le scale in castagno, universo onirico che collassa su sé stesso, che sfuma nell’assurdità di un risveglio come tanti, realtà che si smaterializzano, buco nero che aspira la donna, il bambino, il vecchio, me, ero là e adesso, adesso sono qui, un gallo tra le mie braccia, occhi scuri a osservare il vuoto, a osservare cose che probabilmente io non posso vedere, o che percepisco in modo diverso, differenze, assurde incoerenze, ancora un chicchirichì, l’ennesimo chicchirichì, chiudo le palpebre, le apro, le chiudo di nuovo, luce, buio, di nuovo luce, sbatter d’ali, zampettar nell’aia, mio nonno tirava il collo a galli come questo, sorrido, bocca, denti, occhi azzurri a sbatter contro l’azzurro del cielo, mio nonno tirava il collo a galli come questo, lo osservo, mio nonno, il gallo, lo osservo, mi osserva, si allontana zampettando, si alza dalla panchina, mentre il bambino dal castagno scruta lontano, colline, erba, terra, vigna, olivi, mentre la donna continua a correre, i suoi lunghi capelli al vento, grano, dove sta la bellezza? ovunque, da nessuna parte, vortice di sensazioni, parole, sogni così, poi risvegli, poi sogni, poi di nuovo risvegli, successione incomprensibile, impossibile definire la differenza tra i due stati, esistenze nelle esistenze, sole, oscurità, di nuovo sole, ancora oscurità, scendo dal castagno, smetto di correre, m’incammino lentamente, zoppicando, la gamba destra dolorante, ferite, altri tempi, altre guerre, occhi, azzurro contro l’azzurro del cielo, lunghi capelli al vento, grano ovunque, gallo che canta, chicchirichì, ennesimo chicchirichì, e poi, e poi risveglio, forse, dove sta la bellezza?