Nella tranquillità di un istante disperso nel tempo e nello spazio, ti ritrovo, quiete domenicale, ti ritrovo, abbraccio, bacio infinito, incontro, scontro, ti ritrovo, e ti afferro, ti tengo con me, cinguettio di passerotti nascosti tra le foglie della siepe, il gatto dei vicini acquattato nell’erba, lo sguardo fisso a puntarli, istinti primordiali lui, istinti primordiali io, chiudo le palpebre, ascolto il battito del mio, del tuo cuore, le tue dita ad accarezzarmi le spalle, respiro profondamente, sopravvivenza. 

Un raggio di sole mi trafigge le palpebre chiuse, rosso, verde, blu, ombre indistinte, puntini luminosi, lieve dolore ad avvolgermi gli occhi, mentre mi perdo tra le tue dita che si muovono delicatamente lungo la mia schiena, accarezzano i miei fianchi, premono sulla mia pelle, mentre un soffio di vento caldo mi accarezza il volto, mi scompiglia i capelli, mentre l’incanto del momento penetra in me, ed io, ne percepisco la dolcezza, il calore, ed io, respiro profondamente, sopravvivenza. 

Apro gli occhi, l’universo, il mondo, a circondarmi, immagine appannata, confusa, sfocata, sbatto le palpebre ripetutamente, una, due, quattro, dieci volte, e poi, il gatto balza nella siepe, i passerotti si alzano in volo, fruscio, rumori indistinti, miagolio, cinguettii, ancora miagolio, ancora cinguettii, ancora fruscii, la vicina che si affaccia alla finestra allarmata dai rumori, tu che ti alzi, io che resto seduto a terra, osservo la scena, dinamiche che si evolvono in una domenica mattina colma di tranquillità, il gatto che esce dalla siepe, nessuna preda tra i denti, si dirige verso il centro del giardino, sale sul ceppo, ciò che resta del salice piangente, incurante comincia a leccarsi le zampe, tu che torni a sederti di fianco a me, silenzio che torna ad avvolgerci.

Domeniche così, io che ti abbraccio, le mie mani ad accarezzarti, tu che ti lasci stringere, ascolti il battito del mio, del tuo cuore, il gatto che disteso sul ceppo, al sole, continua a leccarsi, i passerotti che volano alti nel cielo azzurro, la vicina che rientra in casa, il camion dell’immondizia che arriva, svuota i cassonetti, riparte, un auto che passa, finestrini aperti, musica assordante, orrendi schiamazzi senza senso, basso, batteria, di nuovo schiamazzi, un cane che abbaia, un campanello che suona, chiudo gli occhi, respiro profondamente, sopravvivenza. 

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