Smarrimento…

Dopo, le cose non furono più troppo chiare, alla mia mente, intendo, per me, in senso lato. Ho meditato per quasi un’ora, sulla cosa, ma non ho trovato nessuna degna conclusione, o in alternativa, nessun degno inizio, anzi, nella confusione del giardino di autunno vestito, mi son smarrito ancor di più, un attimo, un passo, soltanto un passo, e già ero altrove, cicaleccio lontano secoli, silenzio rossastro, immersione in un dopo infinito,  dopo cosa? Mi chiederesti sicuramente, se fossi qui, io che non trovando risposta alcuna comincerei a tergiversare, a sfuggire alla questione, nascondendomi chissà dove, dietro il fico, dietro il pozzo, dietro la legna accatastata, ciò che resta del vecchio salice piangente morto settimane fa, lenta agonia dipanatasi anno dopo anno, dietro il dopo stesso, eternità, infinità, tempo mai cominciato, mai finito, tu che mi cercheresti ovunque, come hai sempre fatto, come sempre farai, guardando negli angoli più nascosti della mia esistenza, nelle stanze più buie del mio vissuto, analizzando ogni tessera del mio mosaico incompiuto, l’incresparsi delle onde, oltre il prossimo flutto, una porta aperta sul mio fondale, tu che t’immergi, che ti perdi in me, io che ti lascio entrare, io che ti accordo il permesso di cercare ciò che più desideri, il mio più nascosto, terribile, segreto. 

Dopo, le cose non furono più troppo chiare, alla tua mente, intendo, per te, in senso lato. Smarrita all’interno di un universo inesistente, hai meditato, riflettuto, per un tempo infinito, sulla cosa, ma non hai trovato nessuna degna conclusione, o in alternativa, nessun degno inizio, anzi, nella confusione dei miei mondi, già d’inverno agghindati, ti sei persa ancor di più, follia ad avvolgerti, adesso, non hai più un nome, non ho più un nome, non hai più uno scopo, non ricordi più cosa stavi cercando, dove stavi cercando, prigioniera di un altrove che hai cercato di capire e che ti ha sopraffatta, vaghi senza meta alcuna, il tempo ad allungarsi da qui all’infinito, il tempo beffardo, vecchiaia eterna, inspiegabile, incomprensibile. 

Dopo, le cose non furono più troppo chiare, alla mia, alla tua mente, intendo, per me, per te, in senso lato, uccelli che volano via, vento che soffia, dentro, venite dentro, ci urla, il mare.