Mi racconti una storia?

E mi pianto un coltello nel cuore, sangue ovunque, il mio corpo che cade a terra, morto, di certe violenze, meglio non far parola con nessuno, meglio non dire, meglio non raccontare, io che mi incammino verso chissà dove, io che a poco a poco dimentico il mio passato, l’eternità a riempire il mio vissuto, bambina che gioca a campana, e che si diverte a saltare su quello che fino a poco fa, era l’involucro organico che mi conteneva, sulle mie gambe, sul mio volto, sul mio petto, mi racconti una storia? 

Uno, salto, due, salto, tre, salto, il rumore delle sue scarpine che battono sul pavimento a far da sottofondo alla sua domanda, il buio ad avvolgerci entrambi, una sensazione di incredibile malinconia a trafiggere i miei pensieri, vorrei raccontartela, ma in questo momento non mi viene in mente niente, mi dispiace.

La mia voce accompagna per qualche istante i suoi passi, all’interno dei quadrati numerati, disegnati con gessetti colorati nel centro del mio salone, tac, tac, tac, il mio corpo morto, tac, tac, tac, lei che scivola sul sangue, quasi cade, e di riflesso, si aggrappa al manico del coltello che spunta da quello che fino a poco fa era il mio petto, peccato, ci tenevo tanto a sentire una storia.

Apro le palpebre, ritorno alla veglia, dolore alle tempie, il giorno ad accogliermi, seduto sulla poltrona nel salone, mi guardo intorno, nessuna traccia di corpi morti, coltelli, bambini, nessuna traccia di sangue, respiro profondamente, di certi incubi, meglio non far parola con nessuno, meglio non dire, meglio non raccontare, io che mi alzo diretto verso la cucina per preparare un caffè e iniziare le operazioni del mattino, io che osservo i miei passi, il suolo, tracce, disegni realizzati con gessetti colorati sul mio pavimento, quadrati numerati, uno, salto, due, salto, tre, salto, quattro, salto, cinque, salto, il rumore dei miei piedi che battono sul pavimento a rompere il silenzio che regna nel salone, e poi, l’angoscia a invadere i miei pensieri, a far rabbrividire il mio corpo, impossibilità di distinguere tra sogno e realtà, tra realtà e sogno, una fitta al cuore, mi accarezzo il petto, mi racconti una storia?