Mi siedo su una panchina, di fianco a te, qualche minuto, solo qualche minuto, ti accarezzo i capelli, ti guardo negli occhi, ti parlo dei tempi andati – Ma andati dove? – mi chiedo perplesso, la mia giovinezza che scivola veloce, fotogramma dopo fotogramma, davanti alle mie pupille, un mondo che oramai non esiste più, lacrima che scivola giù, attraversa la guancia, scende lungo il collo, a bagnare il colletto della mia camicia, tu, che mi osservi attenta, che cerchi di immaginare quello che ti sto raccontando, vento che ci circonda, solleva con sé le emozioni che riesco a suscitare in te, le porta in alto, fino al cielo, le fa ricadere su di noi, temporale improvviso che si abbatte sulla città, oltre le singole gocce di pioggia, l’essenza del tuo essere.
Camminare, di fianco a te, sotto una pioggia strana, riflessi del tuo esistere, nascosti in ogni goccia, qualche minuto, solo qualche minuto, i nostri vestiti che, a poco a poco, si bagnano, umidità che penetra sotto la nostra pelle, si aggrappa alle nostre ossa, ti stringo forte a me, respiro il tuo odore, ti parlo del presente, di quello che mi succede ogni giorno, ti parlo del mio scrivere, del mio essere, del mio creare, ti parlo di ciò che accetto con rassegnazione, di quello che proprio non riesco ad accettare, ti parlo delle mie battaglie, delle sconfitte subite, delle mie gioie, dei dispiaceri, tu che mi ascolti, attenta, zigzagare isterico tra una pozzanghera e l’altra, mentre cerchi di immaginare quello che ti sto raccontando, la pioggia, che ci cade addosso, sempre più violenta, parti di te ovunque, oltre il prossimo passo, i nostri ruoli che si invertono, tu che diventi me, io che mi trasformo in te.
Mi siedo su una panchina, di fianco a te, la pioggia che continua a cadere, insistente, qualche minuto, solo qualche minuto, i nostri vestiti completamente bagnati, tu che mi osservi, io che osservo te, occhi negli occhi, ti parlo dei tempi andati, ti parlo del presente, del futuro, ti parlo di tutto, di niente, fotogrammi che scivolano davanti alle mie pupille, immagini che si susseguono davanti alle tue, gocce ovunque, vento, tempesta perfetta, oltre le dita della mia mano, le tue dita, la tua mano, connessioni, legami, amore, tu che realizzi di essere me, io che comprendo di essere te, conforto, mentre ti parlo della vita, e della necessità di amarla, nonostante il tempo sia un assassino e un ladro, nonostante lui, il tempo, un giorno porterà con sé ogni cosa esistente, questo vento, questa pioggia, la panchina, me, te, tutto ciò che accumuliamo ora dopo ora, tutto ciò che ricordiamo, momento dopo momento, conforto nello sconforto.