Dialoghi…

Sabato mattina, annaffio le piante, cielo azzurro a guardarmi, sole ancora nascosto, dietro le colline, acqua che scivolando giù dall’annaffiatoio provoca un fruscio piacevole, rilassante  – Sì, lo so, che dovrei farlo la sera questo lavoro… ma al calar del sole non ho mai tempo, e il cuore è già volato altrove… – dico a voce alta, rivolgendomi a un invisibile interlocutore

Sono come mia figlia, ho amici immaginari un po’ ovunque, persone con cui parlare, interagire, scambiare opinioni, persone dalle quali posso ancora apprendere qualcosa che non so, relazioni solide e durature, connessioni tra me e un improbabile altrove, del quale conosco poco o niente, a parte i soffi di vento gentili, che mi avvolgono delicatamente e improvvisamente, che portano parole, dialoghi misteriosi, estemporaneità, oltre l’invisibile, un mondo parallelo ancor più complesso del nostro. 

Sorrido, mi guardo intorno, le finestre della palazzina dove vivo sono tutte chiuse, dalla strada non giunge rumore, non un auto, non un passante, non un cinguettio di uccellino arriva alle mie orecchie, mattini d’estate, vacanze, mondo che tarda a risvegliarsi, aria che lentamente si fa più umida, preludio ad un’altra, afosa, giornata di sole.

Un soffio di vento improvviso, che arriva chissà da dove, mi scompiglia i capelli, scompare – Certo che lo so, mio caro amico… ma che cosa devo fare? Come pensi che dovrei comportarmi? Oramai ho fatto le mie scelte… non credi? – sussurro a voce bassa, mentre inclino l’annaffiatoio a far cadere ancora un po’ d’acqua sul roseto.

Il gatto dei vicini, improvvisamente, sbuca fuori dalla siepe, si avvicina, si struscia alle mie gambe, miagola, mi guarda, si siede, miagola ancora, lo guardo, sorrido, mi piego, gli gratto la testa, lui fa le fusa – Vieni in casa dai… ho ancora mezza scatoletta di tonno nel frigo… – dico, incamminandomi verso la porta della cucina, il felino che mi segue tranquillo.

Apro, faccio per entrare, il gatto che scivola tra le mie gambe e mi precede, un ennesimo soffio di vento improvviso che mi accarezza – Ho capito… farò come dici, seguirò il tuo consiglio… – sussurro ancora, richiudendomi la porta alle spalle.