…e mi trasformo in vento…

Perdo il controllo di tutto e mi trasformo in vento, leggero soffio via, come un’emozione, un ricordo, quell’attimo indistinto, disperso, sfumato, fremito del cuore, una lacrima che lenta scivola giù, ad avvolger la gioia, la sofferenza, ad avvolger tutto, carezze su carezze, infilando sotto porte chiuse, tra finestre rotte o leggermente aperte, conoscendo tutto e tutti, chilometro dopo chilometro, nascosto nel cielo, nel vuoto, foglie che vibrano al mio passaggio, fili d’erba che ondeggiano, mare verde, fiori che mi offrono il loro polline, mentre scivolo veloce sul pelo di un gatto che dorme , tra i capelli di una bambina che allarga le braccia e sorride, mentre avvolgo un vecchio che cammina, mazza in mano, il borsalino che resta impigliato a me, e dalla sua testa, vola via, si posa su alcune canne, che frusciano al mio passaggio, due giovani che si baciano per la prima volta, distesi l’uno sull’altra, titubanti, i loro corpi che fremono, il vestito rosso di lei che si alza leggermente, io che malandrino, fuggo altrove, su su, tra le veloci rondini e altri uccelli dei quali ignoro il nome, un uomo che legge seduto su una panchina, le pagine del suo libro che si muovono velocemente, spinte da me, lui che guarda in alto, sospira, annusa il profumo che diffondo ovunque, sorride, chiude le palpebre, dice che mi ama, posso udirlo, mentre accarezzo lo specchio di un laghetto, piccole onde a salutarmi, due cigni bianchi che si alzano in volo, una papera coi suoi piccoli che allarga le ali, il collo allungato, quasi ad abbracciarmi, fremiti del cuore, emozioni, ricordi, attimi indistinti, dispersi, sfumati, lacrime che scivolano giù, chissà dove, campane a vento che vibrano al mio passaggio, un cane che corre in un campo di grano, il padrone appoggiato a una pila di balle di fieno, lo osserva, tizzone della sigaretta tenuta tra le labbra, che s’infiamma al mio passaggio, mentre vado oltre il tutto, mi disperdo, raggiungo più luoghi allo stesso tempo, volti che si confondono, animali, piante, oggetti, che si sbriciolano, diventano sabbia, torno ad esser umano, e mi ritrovo qui, dove sono adesso, un deserto, intorno a me solo dune giallognole e cielo azzurro, non un soffio di vento, non una goccia d’acqua, non una nuvola, non un animale, un albero, apparentemente non un rumore, mi siedo, chiudo le palpebre, respiro profondamente e dentro di me, ritrovo il mondo come lo conosco, paradiso, terra, io che sorvolo su tutto quanto, ora plano leggero, ora mi alzo su verso il cielo più azzurro, ho perso il controllo e mi son trasformato in vento, leggero sono soffiato via, così, come accade per tutte le cose, sono finito altrove, come un’emozione, un ricordo, quell’attimo indistinto, disperso, sfumato, oltre il prossimo istante di vita, l’assoluta incertezza sul dove sarò, la certezza che sarò.