Mi son fatto cerchio…

Uno sguardo a trecentosessanta gradi, o meglio, trecentosessanta pezzi. Oggi mi sveglio cerchio, divertitevi voi ad esplorare i radianti che si allungano tra le mie parole. No, niente spazio, niente tempo, piuttosto una danza, una rumba, un continuo domandarsi chi siamo, dove andiamo, e tante altre cose, questioni illusorie, il suono di un sax confuso per tromba, musicista dimenticato che si rivolta nella propria tomba, io che non trovo posizione alcuna e mi rigiro tra le lenzuola, nel mio mattino, uno sbadiglio eterno posto a confine tra Francia e Italia. 

Esploratore, mi alzo al giorno, saluto alcune gazze che cercano pagliuzze davanti alle mie finestre, giro per casa, nudo, il silenzio che scompare travolto dall’eco di un inferno oramai lontano, tappeto musicale d’incomprensibile bellezza. Mi arrendo al suo fascino demoniaco e così, mi innamoro ancora una volta, mi lascio abbracciare dal tuo sguardo esotico, profumi d’Oriente, verginità del mondo, pelle calda da percorrere fino a raggiungere la follia, paradiso personale nascosto oltre l’illusoria percezione visiva, palmizi su una spiaggia incontaminata.

Riflessa in uno specchio, ti osservo. Il tuo sorriso è un viaggio, lo schiudersi delle tue labbra al giorno che nasce, una porta, accesso a mondi paralleli ancora inesplorati, il muoversi del tuo corpo, la metafora stessa dell’ondeggiare inafferrabile di alberi al vento, ed io, in risposta a tutto ciò, non posso far altro che alzarmi in volo fino a raggiungerti, fino a sfiorare le tue foglie, ad accarezzare i tuoi rami, fecondazione naturale, nuove idee che nascono, foreste inesplorate da conoscere in ogni dettaglio, vita, morte. 

Cerchio perfetto, centinaia di parole, centinaia di porte aperte, un sipario che cade, e dietro di esso, nascosto ai più, il mistero della creazione, lo scorrere continuo di pensieri infiniti, memorie, esperienze, dove sono stato, forse, dove sono, forse. 

Ovviamente, dove vado non lo so. Per adesso mi trovo qui, al centro di questa circonferenza appena tracciata, guardo all’esterno ciò che mi circonda, mi perdo nell’incanto del mondo tutt’intorno, esplorando questo universo così incredibile, dove tu sei me e viceversa.