Giorni di merda e vuoti mentali…

Quando alla mia coscienza, si presentano giorni come questo, ho un solo desiderio, che finiscano al più presto. Posso gestire tutte le sfumature del mio carattere, da quelle più felici e spensierate fino alle più tetre e pessimiste, ma i giorni, per fortuna rari, in cui percepisco il vuoto mentale nella mia testa, non riesco proprio ad affrontarli.

Esternamente sono giorni come tutti gli altri, probabilmente, o forse no, non lo so, quello che conosco bene però è lo stato d’animo che provo quando si presentano al mio cospetto, quella sensazione, incredibilmente angosciante, generata dalla percezione che il mio cervello non lavori come dovrebbe, che non sia in grado di elaborare le informazioni, di programmare le azioni, di ragionare.

Generalmente mi rendo conto della cosa fin dalla prima colazione, dal momento in cui, bevendo il caffè e mangiando le tartine con il burro e la marmellata, mentre passo in rassegna i vari quotidiani, provo un completo disinteresse verso ciò che leggo, e liquido tutto quanto con un – ok anche oggi non è successo niente di interessante… – detto con l’amarezza generata dalla vaga sensazione, che il problema sia io e non il mondo circostante. Appena realizzo che il giorno appena nato sarà quello che io ribattezzo puntualmente e perché no, anche amicalmente: di merda, corro ai ripari.

Si perché il vero giorno di merda, non è quello in cui capitano tutte cose negative e nemmeno quello particolarmente difficile, il vero giorno degno di questo profumato e invitante appellativo, è quello che non ha senso, quello che fin dal mattino viene percepito come completamente inutile, anche se ovviamente non lo è.

I comportamenti che metto in atto per sfangare un giorno di merda sono essenzialmente quattro: rifugiarmi nelle routine, fare lo stretto indispensabile, possibilmente occuparmi di cose facili, cercando di farle bene per non intercorrere in errori e problemi che potrebbero trasformare la giornata di merda in una giornata terribile e soprattutto, cosa più importante, non rivolgere attenzione alcuna ai miei pensieri.

Sì, i pensieri sono i veri traditori, perché nei giorni di merda come quelli di cui parlo, come questo che sto vivendo, non si manifestano e attraverso la loro assenza generano il vuoto mentale più completo. Ragionamento alcuno è permesso nel bel mezzo di un giorno di merda. Per dirla in parole povere, il massimo che potrebbe saltar fuori dalla mia bocca o in questo caso dalle mie dita, in un giorno come questo, è una stronzata. Quindi oggi, per questo deconstructing, il peggior pezzo di me, il vuoto cosmico della mia mente, incapace di afferrare pensiero alcuno, incapace di generare alcun costrutto degno di nota.

Ovviamente, se anche a voi capitano giorni così ricordate: Routine, fate lo stretto indispensabile, possibilmente occupatevi di cose facili e soprattutto, non prestate attenzione ai vostri pensieri.

P.s. non sono un life coach e questo non è un sito motivazionale.

P.p.s (per i precisini) si lo so che quello appena scritto è un pensiero; un pensiero sui pensieri che non ci sono…comunque l’ho detto che quando attraverso un giorno di merda dico (scrivo) stronzate!