Deliri Contiani…

Questa notte non ho dormito bene, ho fatto un sogno strano. Non so se sia stata colpa del Kebab con le patatine fritte che ho mangiato ieri sera, se c’entri qualcosa lo stress per l’imminente trasloco o se più semplicemente, abbia influito il caldo afoso che ha imperversato nella mia stanza, quello che so è che dopo aver chiuso gli occhi, il mio amico Emiliano è piombato in casa, all’improvviso – Claudio dobbiamo partire immediatamente, ho scoperto una cosa incredibile! – ha detto euforico, aprendo il frigorifero e prendendo una bottiglia di birra.

L’ho guardato perplesso, lo sguardo di chi si è appena svegliato – Che cosa hai scoperto? Che succede? – ho chiesto, stropicciandomi gli occhi – Una cosa grandiosa! Quasi commovente!! – ha risposto, asciugandosi la bocca bagnata di birra con la manica della camicia – Ho scoperto un bootleg di Paolo Conte introvabile, ne esistono pochissime copie, ci sono tutti pezzi inediti registrati durante alcune sessioni…forse pensava di uscire con un nuovo album e successivamente ha cambiato idea! – ha concluso attaccandosi nuovamente alla bottiglia.

Mi sono alzato dal letto ho afferrato la bottiglia di birra nelle sue mani e ho bevuto un paio di sorsi, dopodiché sono andato in bagno, mi sono lavato e tornato in cucina l’ho guardato felice – Cavolo ma questa è una grande notizia! Dobbiamo assolutamente trovarlo, non possiamo farcelo scappare!! – ho detto incredulo. Emiliano ha sorriso – Stai sereno, ho già un appuntamento con un tale, amico di amici, che me ne porta una copia, ma servono trecento euro, dobbiamo passare al bancomat a ritirare!

Così mi sono vestito e insieme siamo scesi in strada, decisi a raggiungere la banca più vicina per ritirare i soldi indispensabili all’acquisto dell’album di contrabbando. Subito dopo aver preso i contanti, ci siamo diretti, con l’auto del mio amico, verso il luogo dell’appuntamento, in uno dei quartieri più malfamati di Marsiglia. Emiliano ha parcheggiato l’auto davanti a un bar – Almeno sono sicuro che non me la rubano…se qualcuno si avvicina e fa qualcosa di strano, il barista lo fermerà di sicuro! – mi ha detto.

Arrivati all’interno di un magazzino diroccato, sede di una grande industria di sapone, abbiamo riconosciuto al centro di un grande stanzone polveroso una figura scura. L’uomo vestito di nero si è avvicinato, si è tolto il cappuccio e – Cazzo ma tu, ma tu sei Renzo!! Renzo Fantini!! – ha detto Emiliano immediatamente, senza dargli il tempo di parlare. Fantini ha portato l’indice davanti alla bocca e da sotto la felpa ha estratto un cd completamente nero. Lo abbiamo preso e dopo aver pagato, ci siamo diretti verso l’auto. Al posto della Golf del mio amico però, abbiamo trovato un motocarro a tre ruote dell’Aermacchi. Per qualche assurdo motivo, non ci siamo stupiti, siamo saliti sul mezzo e mettendolo in moto con le stesse chiavi della Golf siamo tornati a casa.

Rientrati al mio appartamento, dopo aver stappato altre due bottiglie di birra, abbiamo estratto il cd dalla custodia, come fosse una reliquia, e con stupore abbiamo scoperto che si trattava di un mini-vinile. Ho acceso l’impianto HI-FI, ci siamo seduti sul divano, il fruscio tipico del vinile ha riempito la stanza e poi, mi sono svegliato nel mio letto, sudato. Mi sono alzato, mi sono preparato un caffè e ho sperato in un sogno premonitore, un nuovo album del maestro, sarebbe una meravigliosa sorpresa!