Assicurazioni e tempi moderni

Circa ventidue anni fa, quando presi la patente di guida, ricevetti in comodato d’uso dalla seconda moglie di mio padre, il suo Renault 5 blu. Dopo un paio di mesi feci subito un incidente, misi sotto una vecchietta in bicicletta. A dire il vero, fu lei a finire sotto la mia auto, io ero fermo a uno stop, ma poiché le mie ruote davanti erano oltre la linea, mi presi la colpa. Non starò qui a raccontare l’intera vicenda perché quello di cui voglio parlare oggi non sono gli incidenti bensì le assicurazioni. All’epoca presi il mio bel modulo di constatazione amichevole, andai in piazza della stazione a Empoli, citofonai alla Maa Assicurazioni e salii al primo piano dove Alberto mi stava già aspettando. Alberto non solo era l’assicuratore di famiglia e un buon amico di mio padre, ma mi aveva visto praticamente nascere. Quella volta mi guidò nei meandri delle scartoffie da incidente, essendo per me la prima volta, rivangando tra una firma e l’altra, episodi di quando ero bambino e mi comprava le caramelle. Dopo quella volta, quando ho avuto bisogno, per fortuna raramente, ho alzato la cornetta e lui è stato sempre dall’altro capo del filo, pronto ad aiutarmi.

Oggi, circa ventidue anni dopo e a sei macchine di distanza da quel Renault 5 di cui sopra, ho una Volvo e non ho più Alberto come assicuratore, essendo andato oramai in pensione. Quando ho acquistato l’auto, in concessionaria, Andreas il responsabile delle vendite mi ha detto – Sottoscriva l’assicurazione con noi della Volvo, ha un sacco di vantaggi in più e se mai dovessero esserci problemi sarà tutto molto più semplice! – l’ho ascoltato e ho aperto una polizza con la casa svedese, che poi sotto sotto è gestita da Allianz, ma lasciamo stare. Circa sette mesi dopo, ne ho già parlato in un post precedente, sono stato vittima di un incidente, un tizio è entrato nella mia auto facendo retromarcia. Non conoscendo nessuno dell’assicurazione Volvo, ho chiamato il numero verde per conoscere la procedura d’indennizzazione. Dopo cinque chiamate, durante le quali nessuno ha saputo bene spiegarmi la procedura, per prima cosa scopro che la mia assicurazione, all inclusive, non è stata registrata. Hanno provveduto alla registrazione e successivamente, mi hanno chiesto d’inviare il modulo di constatazione amichevole via email. Dopo quattordici email inviate e mai giunte a destinazione e relative telefonate, sono riuscito finalmente a far pervenire il modulo all’impiegato. Notate bene che a questo punto, sono già passati dieci giorni dall’incidente. Una volta ricevuto il modulo, non hanno contattato il perito, ho dovuto quindi richiamarli quattro volte perché si attivassero e quando finalmente si sono mossi, non hanno seguito come avrebbero dovuto, le istruzioni dell’uomo. Così nell’arco degli ultimi due mesi mi sono trovato a chiamare l’assicurazione, il concessionario e il perito una moltitudine di volte fin quando, incazzandomi, perché anche io nonostante la calma a volte perdo le staffe, ho minacciato tutti quanti di denuncia attraverso il mio legale, per risarcimento danni dovuto alla mancanza dell’autovettura. In seguito alla mia scenata Napoletana telefonica, si sono decisi a muoversi e in una settimana hanno finito i lavori.

Ieri pomeriggio è arrivata l’attesissima telefonata della segretaria del mio concessionario che mi ha chiesto se potevo andar a recuperare il mezzo. Prima di attaccare però mi ha detto – Si ricordi di portare con sé un blocchetto degli assegni perché deve lasciarci un assegno di cauzione per le riparazioni poiché la sua assicurazione ancora non si è fatta viva…sa noi non lavoriamo direttamente con le assicurazioni… – poiché la cifra era esorbitante, il danno era molto grosso, ho controbattuto – Come non lavorate con le assicurazioni? Nemmeno con Volvo? – la donna è rimasta in silenzio per un attimo – Con Volvo lavoriamo, ma nessuno ci ha detto che lei era assicurato con noi! – ha detto subito dopo.

A quel punto incazzato nero e non volendo anticipare nessun assegno ho salutato, attaccato il telefono e chiamato l’assicurazione. Quando l’operatrice mi ha risposto, ho vomitato su di lei tutto lo stress accumulato in queste settimane per questa storia dell’incidente, che nella vita, capiterà forse una volta, di aver un incidente con il cento per cento di ragione, non può essere che oltre al danno mi debba beccare anche tutte queste noie. La donna si è scusata a nome dell’azienda – Chiamerò subito concessionario e perito! – ha detto. Ovviamente non l’ha fatto, così quando nel pomeriggio sono andato in concessionario, insieme alla segretaria li abbiamo dovuti richiamare nuovamente. Con la sua pazienza la donna, dopo un ora passata al telefono a ripetere sempre le stesse frasi, è riuscita a farsi inviare la presa in carico delle spese, dopodiché ha attaccato, mi ha guardato e ha detto – Son proprio degli incompetenti… – l’ho guardata, ho scosso la testa – Mi può chiamare un attimo Andreas che ho un discorsetto da fargli?