Di Picnic e forse…divorzi…

Che oggi sarebbe stata una giornata terribile, l’ho capito fin dalle prime luci dell’alba, quando un piccione ha centrato in pieno la finestra aperta e si è infilato nella mia camera, mentre ancora, come un pupo, dormivo dolcemente nel mio letto. Svegliatomi di soprassalto, sono scattato in piedi e l’ho scacciato fuori, dopodiché sono andato in cucina per prepararmi il caffè. Ovviamente le dosette erano finite. Anche la carta igienica era finita, ma me ne sono reso conto troppo tardi, mentre già ero seduto sulla tazza. Poco dopo, sono entrato sotto la doccia e aperto l’acqua, ho scoperto che c’era solo quella fredda, unica nota positiva della giornata, il termostato di casa, infatti, segnalava già trenta gradi. Successivamente, il telefono ha squillato, proprio mentre mi ero completamente insaponato, ovviamente. Poiché per oggi aspettavo una chiamata importante, sono uscito velocemente dalla doccia tutto pieno di sapone e afferrato il telefonino, ho guardato il display, era la mia ex moglie.

Non ho risposto, sono tornato sotto la doccia, ho finito di lavarmi con calma e solo quindici minuti più tardi, rinfrescato e con indosso l’accappatoio, ho preso il telefonino per ascoltare il messaggio in segreteria – Buongiorno…ti ricordo che oggi a mezzogiorno c’è il Pic-Nic della scuola di Livia e che gli hai detto che saresti andato tu…vai a prenderla alle undici e venti…ciao – ho alzato gli occhi al cielo, io quell’evento l’avevo completamente dimenticato. A dire il vero avevo sperato fino all’ultimo in un annullamento o in un acquazzone improvviso, visto che il pic-nic, organizzato dalle maestre di mia figlia, si sarebbe svolto intorno a mezzogiorno ai giardini, dove in questo periodo, ci sono almeno quaranta gradi all’ombra. Ho scosso la testa – Con quel sole i bambini saranno cotti e mangiabili in cinque minuti! – mi son detto e pensando al cibo ho aperto il frigo per vedere che cosa avrei potuto preparare. Ovviamente, al suo interno, tanto per cambiare, c’era poco o niente così ho aperto la credenza, una scatola di condiriso e un pacco di pasta, mi sono saltati subito agli occhi, ero salvo.

Ho preparato tutto quello che dovevo preparare, ho preso l’auto e mi sono diretto verso la scuola di mia figlia. Il cielo era nuvoloso, ho tirato un sospiro di sollievo – Almeno non c’è il sole… – ho pensato rinchiuso nell’abitacolo della mia auto dove l’aria condizionata, ricreava la temperatura di Canazei a dicembre. Ovviamente, anche se il sole si era nascosto dietro i nuvoloni grigi, l’afa era in agguato. Non per niente, quando sono uscito per andare a prendere mia figlia, l’aria calda e pesante che aleggiava sulla città mi ha quasi steso contro l’asfalto, un trauma.

Recuperata la bimba, siamo andati sul luogo prestabilito dove mi sono velocemente reso conto di essere l’unico papà presente, il resto dei bambini erano accompagnati dalle mamme. Poco male, mi sono sistemato in tutta tranquillità all’ombra di un albero ed ho disposto sulla coperta le cose da mangiare. Qualche istante dopo, la mamma della miglior amica di mia figlia è venuta a sedersi vicino a me e parlando del più e del meno mi ha spiegato che di lì a poco sarebbe arrivato anche il marito – Così ti sentirai meno solo! – ha detto sorridendo. Ho sorriso anche io ed ho accennato un – Meno male… – di circostanza, anche se non mi stavo sentendo affatto solo, anzi per me si era anche in troppi. La compagnia del marito comunque non mi dispiaceva, è un tipo molto simpatico, se si esclude quando cerca di parlare italiano sfottendo il nostro accento.

Effettivamente come la donna aveva predetto, dieci minuti dopo è arrivato Guillaume che io chiamo amicalmente Guigui, ci siamo stretti la mano e si è seduto insieme a noi. Stavamo parlando delle vacanze estive e del fatto che l’anno prossimo la loro bambina non andrà nella stessa scuola, quando così, dal niente, Guigui si è messo a parlare in italiano con quell’accento molto forzato, quasi odioso – Allora? Come stai? Mangiato la pasta? E la Pizza? E a casa, tutto va bene? – io ho sorriso per dare un po’ di soddisfazione, lui ha fatto una grossa risata. Quando poi voltandosi verso la moglie ha notato che lei non stava ridendo, l’ha osservata qualche secondo in silenzio e poi ha detto, accarezzandola – Amore, ma ti sei fatta i capelli? – il viso di lei si è raggelato – Veramente li ho fatti la settimana scorsa… – ha detto definitiva.