E la trasformazione delle idee…

Nel giorno che si affaccia sulla settimana che comincia, pioggia, vento, tempesta e freddo, il lato oscuro di me che vince sulla luce. Le notizie che leggo sul giornale non lasciano sperare niente di buono, come ho già detto numerose volte, le due parole che descrivono questo nuovo secolo sono: superficialità e incompetenza

Chi ha qualcosa cerca di salvarlo, ognuno: tira l’acqua al proprio mulino, come si suol dire dalle mie parti, ci sono tanti: j’accuse, poche prese di responsabilità e per finire, in linea con tutto il resto, si parla poco, davvero troppo poco di solidarietà. I politici non sono pervenuti. Indubbiamente, guardando a questo primo ventennio appena passato, possiamo affermare con certezza che questo sia il secolo più povero della storia, politicamente parlando, a livello nazionale  e internazionale, sia dal punto di vista delle idee, che per quanto riguarda lo spessore delle persone che si occupano di politica. 

Nel caos creato da coloro che ci dovrebbero governare, completamente persi nei loro vaneggiamenti velleitari, generatori random di errori incredibili, con i quali danneggiano ogni volta migliaia di cittadini, non si riesce più a capire quale visione del futuro abbiano i politici, quali siano le loro intenzioni, che direzione di sviluppo vogliano far prendere alle nazioni e al mondo del quale indubbiamente, tutti facciamo parte. Non faccio distinzione, nessuno si salva, nessuno ha idee concrete, nessuno ha risposte idonee ai problemi che stiamo fronteggiando. 

In mezzo a tutta questa confusione, si assiste a un riciclaggio di vecchie idee, spolverate e tirate a lucido, si ripropongono vecchi schemi politici, vecchi punti di vista, oramai sgonfiati, decaduti, bocciati dal tempo e dalla storia, utili, al massimo, come punto di partenza dal quale elaborare nuove forme di pensiero, più vicine alle nostre problematiche moderne, più adatte alla nostra epoca, una cosa che nessuno oramai fa più.

Possibile che ancora non si sia capito che le idee fanno il loro tempo, dopodiché necessitano di una rielaborazione e per continuare a vivere devono indubbiamente diventare qualcos’altro?